Gli anni Settanta sono segnati dall’elaborazione del progetto per la costruzione del campus di Monserrato, il cui complesso iter è implementato negli anni Ottanta e completato definitivamente negli anni Duemila con l’apertura del Policlinico. Nel frattempo, vengono affrontate le novità introdotte dalle riforme universitarie del 1980, del 1990, dalla riforma Berlinguer di fine Novecento e soprattutto da quella Gelmini del 2010, destinata a modificare profondamente i profili del mondo accademico italiano.
La crescita del ruolo dell’Unione Europea ha aperto nuove sfide per l’ateneo insieme a tante nuove opportunità, sia per gli studenti con il programma “Erasmus”, sia per i finanziamenti alla ricerca grazie ai programmi “Marie Curie” ed “Horizon”. L’università cagliaritana è diventata, nel passaggio tra Novecento e anni Duemila, una risorsa strategica per l’area metropolitana e per tutta la Sardegna, sia nel campo della ricerca che nella didattica, ma anche come luogo di incontro e confronto tra i cittadini rispetto alla complessità della globalizzazione. In quest’ambito l’impegno per la memoria e la valorizzazione della cultura isolana, la lotta contro ogni forma di discriminazione e di impedimento all’accesso al diritto alla formazione universitaria sono diventati due fattori essenziali della governance dell’Ateneo.
Le sfide e le opportunità del futuro che attendono l’Università, a partire dalla nascita del nuovo campus universitario di viale La Playa, saranno ulteriore prova di una vicenda di quattrocento anni che vuole continuare con l’entusiasmo e la passione di docenti, studenti e personale amministrativo. Una storia che è riuscita a superare anche la recente emergenza dettata dalla pandemia di Covid-19, affrontata da tutto l’Ateneo con senso di responsabilità, coraggio e impegno.