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Dalla produzione di mitili all'elaborazione di un prodotto completamente riciclato.

Questo l'obiettivo di un progetto innovativo ideato da Nieddittas e fondazione MedSea, con il supporto scientifico del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura (Dicaar).

La produzione delle cozze comporta significativi scarti di lavorazione: gusci e plastiche (cassette, reti, pedane, etc.) necessarie alla loro commercializzazione. 

Da qui l'idea di creare un manufatto con questi due materiali rigenerandoli.

La plastica ridotta in piccoli aggregati viene, con un apposito estrusore,  portata a temperature di circa 200°C e profilata in barre di diversa forma e lunghezza. I gusci delle cozze vengono frantumati, vagliati e separati, per ottenere frazioni granulometriche con cui preparare calcestruzzi a bassa resistenza. 

Per migliorarne le prestazioni il materiale è poi miscelato con altri scarti: gli sfridi del calcare di Orosei.