Fondato nei primi anni dell’800, e arricchitosi nel tempo di straordinari esemplari, il Museo di Zoologia offre un’affascinante immersione nella bellezza della natura, educando al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità.
Arricchitasi costantemente nel corso del tempo a partire dai primi dell’Ottocento, la collezione del Museo di Zoologia rappresenta importante archivio della biodiversità passata, con esemplari di specie ormai estinte, e garantisce una documentazione aggiornata di quella presente. Costituita da diverse migliaia di esemplari animali, vertebrati e invertebrati, comprende dai più piccoli insetti fino agli squali, agli elefanti e allo scheletro di alcune balenottere lunghe 15 metri.
Grazie al progredire degli studi, alle nuove acquisizioni e agli scambi con vari musei del mondo, vi si trova rappresentata la fauna sarda, italiana, europea e dei diversi continenti, con specie provenienti da tutte le parti del pianeta, tra le quali l’armadillo sudamericano, il koala australiano, l’ornitorinco, il formichiere, il bradipo e numerose scimmie.
La collezione è attualmente articolata in più nuclei: ornitologico (uccelli), teriologico (mammiferi), erpetologico (anfibi e rettili), ittiologico (pesci), entomologico (insetti), parassitologico (parassiti), malacologico (molluschi), di altri invertebrati, osteologico (scheletri).
Particolarmente significativo, all’interno della collezione, è il nucleo di ornitologia. Tra gli uccelli rari, estinti o in via d’estinzione in Sardegna sono presenti l’aquila di mare (Haliae etusalbicilla), il gipeto (Gypaetus barbatus), l’aquila di Bonelli (Aquila fasciata), la gazza marina (Alca torda), lo zigolo minore (Emberiza pusilla), lo storno roseo (Pastor roseus) e il corrione biondo (Cursorius cursor). Tra gli uccelli provenienti, invece, dai diversi continenti si distinguono due esemplari particolarmente rari: un rarissimo kiwi neozelandese e una colomba migratrice americana, di cui esistono solo altri sette esemplari impagliati nel mondo, specie estremamente numerosa in America del Nord fino al 1870 ma poi decimata a causa di fattori ambientali e della caccia aggressiva.
Il museo, visitato annualmente da numerose scolaresche e privati cittadini, ha da sempre un importante ruolo nell’ispirare l’osservazione e lo studio del mondo naturale, oggi più che mai prezioso per rispondere alle sfide globali, come la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico.
L’allestimento attuale prevede l’esposizione degli esemplari animali all’interno di teche e vetrine, lungo un percorso che richiama e valorizza la storia del museo, ma anche una serie di diorami riproducenti gli animali nel loro ambiente naturale, sia acquatico che terrestre. Molto amato dalle visitatrici e dai visitatori è il diorama dedicato alla foresta sarda in autunno, in cui sono disposti: due esemplari di cervo sardo (un maschio tassidermizzato nella posa del bramito e una femmina), uno degli esemplari di Aquila di Bonelli presenti nel museo, un piccolo gruppo di cinghiali sardi, un riccio e una martora.
Una sezione autonoma del percorso di visita mostra gli adattamenti al nuoto dei vertebrati, con esemplari di squalo volpe, cagnaccio e pesce pilota. Spicca, tra tutti, lo scheletro di un cucciolo di balena, lungo circa 15 metri, rinvenuto agli inizi del Novecento sulla spiaggia di Cabras.
Le origini del Museo di Zoologia risalgono agli anni tra la fine del Settecento e primi dell’Ottocento, quando Ludovico Baille, studioso di storia e bibliotecario, propose l’istituzione a Cagliari, in linea con quanto stava avvenendo in tutta Europa, di un Museo di Antichità e Storia Naturale.
L’iniziativa di Baille fu apprezzata dal viceré di Sardegna Carlo Felice, che nel 1800 accolse nel Palazzo Regio il Gabinetto di Antichità e Storia Naturale.
Nel 1806, consapevole che «i reperti di storia naturale e i monumenti di antichità avrebbero acquistato sempre maggior valore con la contemplazione degli studiosi», il viceré decise di donare all’Università di Cagliari il Gabinetto, che prese il nome di Regio Museo di Storia Naturale e Antichità, fu trasferito nel Palazzo Universitario e affidato alle cure di Leonardo De Prunner, in collaborazione con lo stesso Baille.
Dal 1840 al 1858 la direzione del Museo passò a Gaetano Cara, archeologo e naturalista con una particolare predilezione per l'ornitologia. Nel 1859 la collezione di Storia Naturale fu definitivamente separata dalla raccolta archeologica, diventando il nucleo storico fondamentale dell’odierno Museo di Zoologia.
Il museo è visitabile su prenotazione.
Per prenotare una visita, scrivere una mail all’indirizzo: museo_zoologia@unica.it specificando i propri contatti, il numero di persone interessate alla visita, la tipologia di visita (es. didattica, amatoriale), se si desideri una guida ed eventuali esigenze specifiche. La visita potrà svolgersi nei seguenti giorni e fasce orarie:
- Per le scuole da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13
- Per i privati martedì e giovedì dalle 15 alle 18
La visita ha una durata di circa 1 ora e 30 minuti ed è pensata per un gruppo massimo di 30 persone
Il museo si trova in via Tommaso Fiorelli 1 a Cagliari.
È facilmente raggiungibile in pullman tramite:
- la linea 3 del CTM direzione Abruzzi (cimitero di San Michele), scendendo alla fermata “Fiorelli (istituto Biologia)”, situata di fronte all’ingresso
le linee 5, 5-11 e 6, scendendo alla fermata “Poetto (Ponte Vittorio)” e facendo circa una decina di minuti a piedi
Scesi dal pullman, dovreste vedere un edificio rosa con la scritta “Istituto di Zoologia”, andate verso sinistra. Seguite il marciapiede mantenendovi sempre sulla destra.
Proseguite finché non troverete un cancello nero con la targa del museo.
È poi presente un piccolo parcheggio esterno utilizzabile dai visitatori.
Prof.ssa Rita Cannas - Responsabile Scientifico del Museo di Zoologia: rita.cannas@unica.it
Dr Antonello Mulas - Curatore del Museo di Zoologia: antonello.mulas@unica.it
Visite al museo: museo_zoologia@unica.it