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Il GPP (Green Public Procurement, ovvero acquisti pubblici verdi) è uno strumento di politica ambientale che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica, contribuendo, in modo determinante, al raggiungimento degli obiettivi delle principali strategie europee come quella sull’uso efficiente delle risorse o quella sull’Economia Circolare.

Il GPP è stato introdotto in Italia dal 2008 con il Piano d’azione nazionale GPP che ha previsto l’adozione, con successivi decreti ministeriali, dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per ogni categoria di prodotti, servizi e lavori acquistati o affidati dalla Pubblica amministrazione.

I CAM (Criteri Ambientali Minimi) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita. La loro applicazione consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione. 

In Italia, l’efficacia dei CAM è assicurata grazie alle previsioni contenute nel Codice dei contratti. Infatti, l'articolo 57 comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, prevede l’obbligo di applicazione, per l’intero valore dell’importo della gara, delle “specifiche tecniche” e delle “clausole contrattuali”, contenute nei criteri ambientali minimi (CAM). Lo stesso comma prevede che si debba tener conto dei CAM anche per la definizione dei “criteri di aggiudicazione dell’appalto” di cui all’art. 108, commi 4 e 5, del Codice. 

Quest'obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nell’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari“ e nell’ aumento del numero di occupati nei diversi settori delle filiere più sostenibili.

I progetti dell'Università di Cagliari
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asilo nido

Anche l’Università di Cagliari in questi ultimi anni ha maggiormente focalizzato l’attenzione verso la sostenibilità anche nel campo degli acquisti attraverso l’inserimento dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nei Capitolati di appalto per la realizzazione di lavori o per l’acquisto di forniture e servizi.

 

Nel 2021 UniCa ha partecipato all’edizione del Premio europeo Procura Plus- ICLEI (che è il network di autorità pubbliche e regioni europee sugli appalti sostenibili), candidando l’appalto per l’acquisto degli arredi interni dell’Asilo nido dell’ateneo. La commissione ha valutato positivamente l’appalto in questione, il quale si è classificato tra i progetti finalisti nella categoria “Appalti dell’anno” quale azione sostenibile e innovativa a sostegno delle donne nel mondo accademico.  Le altre amministrazioni pubbliche della categoria erano la città di Helsinki, la Provincia di Zeeland (Paesi Bassi), e la città di Copenaghen (https://procuraplus.org/news/?c=search&uid=nLW56bAv). 

 

Nel corso del 2021 è stato inoltre aggiudicato l’Accordo Quadro di forniture e servizi integrati a ridotto impatto ambientale per l'organizzazione di eventi dell’Università di Cagliari, e nel 2023 è stato aggiudicato l’Accordo Quadro a ridotto impatto ambientale per il servizio di merchandising dell’Università di Cagliari.