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Provette in laboratorio

INGEGNERIA CHIMICA E DEI PROCESSI BIOTECNOLOGICI

Corso di Laurea Magistrale
Accesso Libero
INGEGNERIA E ARCHITETTURA
LM-22 Classe delle lauree magistrali in Ingegneria chimica
120 crediti
Inglese Italiano

Presentazione del corso

L'ingegneria chimica è una disciplina che collega diverse aree della scienza e della tecnologia. Gli ingegneri chimici elaborano e progettano processi applicando matematica, fisica, chimica e conoscenze ingegneristiche. La loro competenza principale è trasformare le materie prime in prodotti ad elevato valore aggiunto rispettando l'ambiente e la salute umana. Il moderno ingegnere chimico è spesso coinvolto nello sviluppo di nuovi materiali e processi innovativi, dalla scala di laboratorio sino a quella industriale.

Il gran numero di aziende, in cui ci si preoccupa di sintesi e lavorazione di materiali e di sostanze chimiche, crea una domanda costante di ingegneri chimici. Oltre agli esempi tradizionali come le aziende chimiche, energetiche e petrolchimiche, le opportunità di lavoro si moltiplicano nel mondo della biotecnologia, farmaceutica, elettronica e ingegneria ambientale. La formazione di un ingegnere chimico e la sua trasversalità è strategicamente importante ogni volta che i processi industriali comportano trasformazioni chimiche e fisiche della materia.

Il nostro percorso del corso di studi favorisce lo sviluppo di capacità di approccio multiscala alla descrizione delle trasformazioni chimiche e fisiche della materia, partendo dagli aspetti microscopici sino alla macro-scala degli impianti. Il curriculum (Laurea triennale e magistrale) è focalizzato sull'acquisizione di una formazione ad ampio spettro, con una solida base nelle discipline matematiche, fisiche, chimiche e ingegneristiche di base, insieme al nucleo di discipline specifiche come la termodinamica, i fenomeni di trasporto, la cinetica chimica, la progettazione di reattori, la biochimica e la progettazione di processi. Questo approccio garantisce l'ampia latitudine culturale degli ingegneri chimici come condizione essenziale per una riuscita integrazione professionale negli scenari occupazionali e tecnologici in rapida evoluzione.

Requisiti di accesso

Titoli opzionali (a scelta tra i seguenti):
  • [L2] - Laurea di Primo Livello (triennale)
  • [L1] - Laurea ante riforma (vecchio ordinamento)
  • [LS] - Laurea Specialistica
  • [LM] - Laurea Magistrale
  • [TS] - Titolo straniero

Piano di studi

Anno di corso: 1
Obbligatori
ATTIVITA' FORMATIVE OPZIONALI AFFINI 1° ANNO (12 CFU)
Anno di corso: 2
Obbligatori
ATTIVITA' FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE (9 CFU)
ALTRE ATTIVITA' (3 CFU)
Anno di corso: ATTIVITÁ IN OFFERTA
Status professionale conferito dal titolo
Ingegnere chimico I principali sbocchi occupazionali previsti dal Corso di Laurea Magistrale sono quelli dell'innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione avanzata, della pianificazione e della programmazione, della gestione di sistemi complessi, sia nella libera professione (previo superamento dell'esame di stato ed iscrizione all'albo) sia nelle imprese manifatturiere o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche. I laureati magistrali potranno quindi trovare occupazione presso: - industrie di processo, in particolare chimiche, biotecnologiche, alimentari, e farmaceutiche; - aziende di produzione, trasformazione, trasporto e conservazione di sostanze e materiali; - laboratori di ricerca; - strutture tecniche della pubblica amministrazione, deputate al governo dell'ambiente e della sicurezza. I laureati magistrali potranno proseguire gli studi in percorsi di terzo livello.
Caratteristiche prova finale
A conclusione del percorso formativo lo studente dovrà preparare un elaborato nel quale siano raccolti e discussi i risultati di un'attività sperimentale, o modellistico-progettuale o compilativa su argomenti riguardanti i contenuti del Corso di Laurea Magistrale, da svilupparsi sotto la guida di un docente, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, aziende manifatturiere e di servizi, centri di ricerca operanti nel settore di interesse. A discrezione del candidato, il lavoro finale di tesi potrà essere scritto e/o presentato in lingua inglese. L'attività portata avanti durante la tesi di Laurea potrà essere la prosecuzione di quella svolta nell'ambito del tirocinio. Il laureando dovrà, in maniera autonoma e a seconda della tipologia di tesi: - nel caso di lavoro di natura compilativa, raccogliere e analizzare n maniera critica la letteratura tecnico-scientifica relativa all'argomento in studio; - nel caso di lavoro modellistico, sviluppare e risolvere il modello applicato al problema proposto al fine di analizzare il comportamento del sistema in corrispondenza di variazioni nelle variabili caratteristiche ed essere in grado di interpretare i risultati ottenuti; - nel caso di lavoro sperimentale, condurre una sperimentazione ed essere in grado di elaborare i risultati in modo critico per consentirne l'applicazione anche in condizioni diverse da quelle investigate; - nel caso di lavoro progettuale, individuare il processo più conveniente, analizzando gli aspetti tecnologici, economici, della sicurezza, dell'impatto ambientale e del controllo, dimensionando in tutto o in parte l'impianto stesso.
Conoscenze richieste per l'accesso
Per essere ammessi al Corso di Studio occorre essere in possesso della laurea o del diploma universitario di durata triennale, o quinquennale a ciclo unico, ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Il Regolamento didattico definisce i requisiti curricolari richiesti per l'ammissione che non potranno essere inferiori ai seguenti: 1) Titolo di Laurea o diploma universitario di durata triennale per l'ottenimento del quale siano stati conseguiti: - almeno 30 crediti nei settori individuati tra le attività formative di base della classe L9 (Ingegneria Industriale); - almeno 45 crediti nei settori individuati tra i caratterizzanti delle classi L9 (Ingegneria Industriale), L7 (Ingegneria Civile e Ambientale), L8 (Ingegneria dell'Informazione), L27 (Scienze e Tecnologie Chimiche), L2 (Biotecnologie). 2) Titolo di laurea quinquennale a ciclo unico compreso tra quelli indicati nel regolamento didattico del corso di studio. Nel Regolamento Didattico potrà eventualmente essere indicato, tra i requisiti necessari per l'ammissione, il punteggio minimo per la Laurea di cui si è in possesso. Per l'accesso al corso è richiesta inoltre la conoscenza delle lingua inglese ad un livello non inferiore al B1 del QCER. Solo gli studenti con conoscenze di livello non inferiore al B2 potranno non includere nei propri percorsi attività formative finalizzate all'apprendimento della lingua inglese, per gli altri il regolamento didattico del corso di studio prevederà l'obbligo di inserire nel proprio piano di studi almeno 3 CFU di "Ulteriori conoscenze linguistiche" per il perfezionamento della conoscenza della lingua inglese. Il Regolamento Didattico definirà le modalità per la verifica della adeguatezza della preparazione personale dei candidati.
Abilità comunicative
Il laureato magistrale dovrà: - dimostrare di possedere capacità di comunicare correttamente in campo tecnico-scientifico, attraverso la redazione e la presentazione di elaborati progettuali e relazioni tecniche inerenti le conoscenze maturate nell'ambito del percorso formativo; - saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e non specialisti utilizzando anche metodi di rappresentazione grafica; - essere in grado di partecipare attivamente in gruppi di lavoro; - usare diversi metodi e linguaggi appropriati per comunicare in modo efficace con la comunità ingegneristica, con interlocutori a diverso livello tecnico e in generale con la società; - essere capace di comunicare fluentemente, in forma scritta e orale, in Inglese, oltre che in Italiano. Si intende sviluppare tali capacità attraverso l'attività didattica dei docenti che, utilizzando varie forme di comunicazione, costituiscono un esempio di comunicazione efficace. Inoltre gli esami di profitto, che tipicamente consistono di prove sia scritte che orali, sono uno stimolo al corretto sviluppo della capacità di comunicazione sia scritta che orale, nonché una valutazione della stessa. Nell'ambito del percorso formativo è previsto lo svolgimento di attività progettuali, anche di gruppo, che includono elaborati grafici e relazioni tecniche. Anche la prova finale offre l'opportunità di verificare la capacità di analisi, elaborazione e comunicazione del lavoro svolto in quanto prevede la discussione, innanzi ad una commissione, di un elaborato prodotto dallo studente su un'area tematica del percorso formativo. La partecipazione a stage, tirocini e soggiorni di studio all'estero risulta essere strumento molto utile per lo sviluppo delle abilità comunicative, anche in lingua straniera, del singolo studente.
Autonomia di giudizio
Il laureato magistrale dovrà: - organizzare e condurre esperimenti legati a processi chimici e biotecnologici di tipo complesso, unitamente all'interpretazione dei risultati ottenuti e alla formulazione di un giudizio critico su essi; - identificare, formulare e risolvere i problemi complessi e articolati legati alla progettazione funzionale, alla gestione e all'adeguamento di impianti dell'industria di processo, chimica e biotecnologica, anche in base a considerazioni di carattere economico e alla valutazione della sicurezza e dell'impatto ambientale. Le abilità di autonomia di giudizio sono raggiunte attraverso la partecipazione alle attività formative, che includono tirocini o laboratori specifici e la preparazione della prova finale. Le metodologie di insegnamento utilizzate comprendono la partecipazione a seminari ed esercitazioni, in aula o in laboratorio, lo svolgimento di progetti individuali o di gruppo, lo studio personale guidato e lo studio indipendente. La verifica del raggiungimento dei risultati di apprendimento avviene principalmente attraverso lo svolgimento di test, prove d'esame scritte o orali, esecuzione di progetti.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Ingegneria dei processi chimici ed energetici Il laureato magistrale deve: - Saper agevolmente gestire gli strumenti operativi avanzati dell'ingegneria chimica utili allo sviluppo, modellazione, progettazione e gestione di processi chimici ed energetici; - Saper utilizzare le conoscenze acquisite e acquisibili per l'innovazione dei processi nell'industria di trasformazione, anche in considerazione dei risultati raggiunti dalla comunità scientifica; - Essere in grado di produrre modelli fisico/matematici finalizzati alla analisi di caratteristiche e prestazioni di apparati, impianti e processi per la produzione di prodotti e materiali, anche in riferimento alla sostenibilità dei processi; - Saper selezionare, progettare, studiare ed applicare metodi avanzati per la regolazione ed il controllo dei processi chimici ed energetici. Tali conoscenze sono conseguite attraverso la frequenza ai corsi, che comprendono lezioni frontali ed esercitazioni, a seminari tematici e visite ad aziende del territorio che operano nel settore. L'acquisizione di tali conoscenze viene verificata tramite prove intermedie ed esami finali, nonché attraverso l'attività di tirocinio e la discussione della prova finale. Ingegneria dei processi chimici e biotecnologici Il laureato magistrale deve: - Saper agevolmente gestire gli strumenti operativi avanzati dell'ingegneria chimica utili allo sviluppo, modellazione, progettazione e gestione di processi chimici e biotecnologici; - Saper utilizzare le conoscenze acquisite e acquisibili per l'innovazione dei processi nell'industria di trasformazione, anche in considerazione dei risultati raggiunti dalla comunità scientifica; - Essere in grado di produrre modelli fisico/matematici finalizzati alla analisi di caratteristiche e prestazioni di apparati, impianti e processi per la produzione di prodotti e materiali, anche in riferimento alla sostenibilità dei processi; - Saper selezionare, progettare, studiare ed applicare metodi avanzati per la regolazione ed il controllo dei processi chimici e biotecnologici. Tali conoscenze sono conseguite attraverso la frequenza ai corsi, che comprendono lezioni frontali ed esercitazioni, a seminari tematici e visite ad aziende del territorio che operano nel settore. L'acquisizione di tali conoscenze viene verificata tramite prove intermedie ed esami finali, nonché attraverso l'attività di tirocinio e la discussione della prova finale.
Capacità di apprendimento
Il laureato magistrale deve sviluppare la capacità di apprendimento necessaria per aggiornarsi con continuità su metodi, tecniche e strumenti specialistici nel campo della ingegneria chimica. Deve inoltre saper reperire, consultare e interpretare le principali fonti bibliografiche per la letteratura tecnica e la normativa nazionale, europea e internazionale proprie del settore. Il laureato magistrale dovrà inoltre sviluppare capacità di auto-apprendimento che gli consentano di affrontare proficuamente corsi di livello superiore, come i Master di secondo livello e corsi di Dottorato di ricerca. Per conseguire tali obiettivi la preparazione di alcuni degli insegnamenti obbligatori caratterizzanti e affini richiederà la consultazione e l'utilizzo di fonti bibliografiche. Inoltre la preparazione della prova finale consentirà di sviluppare e verificare la capacità di apprendimento dello studente.
Conoscenza e comprensione
Ingegneria dei processi chimici ed energetici - Conoscenza delle metodologie specialistiche delle discipline caratterizzanti dell'ingegneria chimica, utili alla corretta definizione e alla ricerca di soluzioni per problemi complessi nell'ingegneria dei processi chimici e energetici; - Capacità di comprendere le problematiche riguardanti progettazione, analisi e gestione dei processi per la trasformazione della materia e la produzione di energia, che coinvolgono reazioni chimiche e biochimiche anche attraverso l'accesso alla relativa letteratura specialistica; - Capacità di comprendere le problematiche riguardanti salute e sicurezza, sostenibilità e impatto ambientale di un processo chimico o energetico; - Capacità di comprendere le applicazioni pratiche dell'ingegneria di processo, con particolare riferimento alla realtà industriale del territorio sardo; - Conoscenza e comprensione delle problematiche relative alle diverse fasi del ciclo di vita progetto, anche in relazione a metodi, strumenti e tecniche necessarie per la sua ideazione, pianificazione, esecuzione e monitoraggio, controllo della qualità e chiusura, sia nell'ambito della realtà imprenditoriale e organizzativa che in quella di progetti di impianti di processo; - Buona conoscenza della letteratura e delle fonti di dati. Tali conoscenze sono conseguite attraverso la frequenza ai corsi, che comprendono lezioni frontali ed esercitazioni, e a seminari tematici. L'acquisizione di tali conoscenze viene verificata tramite prove intermedie ed esami finali. Ingegneria dei processi chimici e biotecnologici - Conoscenza delle metodologie specialistiche delle discipline caratterizzanti dell'ingegneria chimica, utili alla corretta definizione e alla ricerca di soluzioni per problemi complessi nell'ingegneria dei processi chimici e biotecnologici; - Capacità di comprendere le problematiche riguardanti progettazione, analisi e gestione dei processi che coinvolgono reazioni chimiche e biochimiche anche attraverso l'accesso alla relativa letteratura specialistica; - Capacità di comprendere le problematiche riguardanti salute e sicurezza, sostenibilità e impatto ambientale di un processo chimico o biotecnologico; - Capacità di comprendere le applicazioni pratiche dell'ingegneria di processo, con particolare riferimento alla realtà industriale del territorio sardo; - Conoscenza e comprensione delle problematiche relative alle diverse fasi del ciclo di vita progetto, anche in relazione a metodi, strumenti e tecniche necessarie per la sua ideazione, pianificazione, esecuzione e monitoraggio, controllo della qualità e chiusura, sia nell'ambito della realtà imprenditoriale e organizzativa che in quella di progetti di impianti di processo; - Buona conoscenza della letteratura e delle fonti di dati. Tali conoscenze sono conseguite attraverso la frequenza ai corsi, che comprendono lezioni frontali ed esercitazioni, e a seminari tematici. L'acquisizione di tali conoscenze viene verificata tramite prove intermedie ed esami finali.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Ingegnere chimico I principali sbocchi occupazionali previsti dal Corso di Laurea Magistrale sono quelli dell'innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione avanzata, della pianificazione e della programmazione, della gestione di sistemi complessi, sia nella libera professione (previo superamento dell'esame di stato ed iscrizione all'albo) sia nelle imprese manifatturiere o di servizi e nelle amministrazioni pubbliche. I laureati magistrali potranno quindi trovare occupazione presso: - industrie di processo, in particolare chimiche, biotecnologiche, alimentari, e farmaceutiche; - aziende di produzione, trasformazione, trasporto e conservazione di sostanze e materiali; - laboratori di ricerca; - strutture tecniche della pubblica amministrazione, deputate al governo dell'ambiente e della sicurezza. I laureati magistrali potranno proseguire gli studi in percorsi di terzo livello.
Lingua/e ufficiali di insegnamento e di accertamento della preparazione
ITALIANO, INGLESE
Competenze associate alla funzione
Ingegnere chimico I laureati nel Corso di Laurea Magistrale devono: - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere problemi dell'ingegneria relativamente complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale sia in modo approfondito relativamente a quelli specifici dell'ingegneria chimica, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere anche in modo innovativo, problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare; - essere capaci di ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi; - essere capaci di progettare e gestire esperimenti di elevata complessità; - essere dotati di conoscenze di contesto e di capacità trasversali; - essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.
Funzione in contesto di lavoro
Ingegnere chimico Le principali funzioni esercitate dal laureato magistrale saranno: - coordinamento dell'attività di definizione di processi produttivi e di trasformazione come pure la progettazione di impianti per l'industria di processo e per la produzione di energia; - supervisione della conduzione di impianti industriali per produzioni chimiche e biotecnologiche, delle industrie alimentari, farmaceutiche e per la produzione, distribuzione e impiego di energia; - progettazione e gestione di impianti per il disinquinamento, per il trattamento dei fumi, per lo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione delle acque e per la bonifica di suoli inquinati; - organizzazione e conduzione di esperimenti legati a processi chimici e biotecnologici di tipo complesso, unitamente alla interpretazione dei risultati ottenuti e alla formulazione di un giudizio critico su essi; - conduzione dell'analisi di rischio per processi e impianti per la trasformazione delle materie prime e per attività industriali in genere; - coordinamento dell'attività di ricerca e sviluppo nel campo dell'ingegneria di processo e la produzione di materiali; - gestione della progettazione di sistemi di controllo per processi di trasformazione; - modellazione e progettazione funzionale e costruttiva di apparecchiature e impianti per l'industria di processo; - promozione dello sviluppo dell'innovazione scientifica e tecnologica nei processi chimici e biotecnologici.
Descrizione obiettivi formativi specifici
L'obbiettivo del corso è quello di formare la figura professionale di Ingegnere Chimico, riconosciuta a livello internazionale, come definita dalla Federazione Europea degli Ingegneri Chimici (EFCE). Il Regolamento del Corso di Studio recepisce le raccomandazioni dell'EFCE riguardo ai risultati di apprendimento attesi al termine del primo livello e le indicazioni del 'Second cycle degree core curriculum' come stabiliti nel documento 'EFCE Recommendations for Chemical Engineering Education in a Bologna Two Cycle Degree System' (Luglio 2005). Il Corso di Studio ha l'obiettivo di assicurare agli studenti un adeguato approfondimento e aggiornamento di metodi e contenuti scientifici generali, l'arricchimento di specifiche conoscenze professionali, e la padronanza di metodiche progettuali innovative nell'ambito dell'ingegneria chimica e delle tecnologie e biotecnologie chimiche. Scopo del Corso di Studio è quindi quello di fornire ai laureati un percorso formativo, in accordo con le linee guida dell'EFCE, che permetta di: - utilizzare la maggior conoscenza dei fenomeni chimici, fisici e biologici al fine di sviluppare modelli matematici avanzati per processi chimici e biotecnologici ed essere in grado di risolverli; - essere in grado di analizzare, valutare e comparare diverse possibilità per lo sviluppo di esperimenti, metodologie e tecnologie per l'industria di processo, di produzione di beni e/o servizi e per la protezione e/o il recupero ambientale; - essere in grado di studiare autonomamente e criticamente nuovi argomenti; - sviluppare le metodologie e le tecnologie (compresi gli aspetti ambientali e di sicurezza) dell'industria di processo e delle industrie per la produzione di beni o servizi e per il recupero o la salvaguardia dell'ambiente. Coerentemente con quanto stabilito dal documento EFCE, il percorso formativo prevede una serie di insegnamenti rivolti all'approfondimento delle conoscenze previste tra i requisiti di accesso, e agli argomenti specificamente individuati come caratterizzanti la laurea di secondo livello in ingegneria chimica, in particolare fenomeni di trasporto, cinetica e chimica industriale. Il percorso prevede inoltre insegnamenti rivolti alla progettazione, modellazione e gestione dei processi chimici e biotecnologici, con particolare riferimento allo stato dell'arte della ricerca e sviluppo industriale. Oltre alle conoscenze riconosciute a livello europeo per l'ingegnere chimico, il percorso formativo prevede alcuni insegnamenti legati alle necessità del territorio, in particolare alla presenza di grandi industrie che operano nel campo della trasformazione delle materie prime e della produzione di materiali, delle biotecnologie, dell'energia e dei servizi. Il percorso prevede infine un tirocinio formativo, i cui risultati possono essere associati alla prova finale.